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Carema, una fiamma da proteggere. dI Matteo Carlucci

Sulla strada che porta dal Piemonte alla Valle d'Aosta c'è un piccolo comune, al confine, dove resistono, abbarbicate su un anfiteatro naturale pedemontano, vigneti di nebbiolo. Siamo a Carema. Nelle versioni più veraci le viti sono ancora allevate secondo la tradizione locale, condivisa anche in territorio valdostano, delle topìe: vigneti alloggiati su terrazzamenti di muretti a secco, riempiti con suoli di materiale morenico. Come maestose impalcature spuntano i pilùn, colonne tronco-coniche in pietra, che si collegano al muretto sovrastante tramite assi di castagno, lungo le quali si dilungano i tralci delle piante di nebbiolo. Oltre alla funzione di sostegno, le grosse colonne accumulano calore durante le giornate di sole, per restituirlo gradualmente nelle fresche notti. Leggi tutto

Champagne 2012, estasi o attesa?

Metti una sera di fine agosto in una terrazza sulla spiaggia. Il vento che soffia forte ma tiepido, i lampi e le nubi all'orizzonte, come una festa lontana, il profumo del mare che si mischia a quello del calice quando ci immergi il naso. Sembra già magico, ma la serata tocca momenti di poesia e bellezza vera bevendo Champagne. La scelta é caduta su millesimati 2012, annata ritenuta promettente da buona parte della critica, pure se parzialmente difficile in campagna. D'altronde il vino spesso é così, tira fuori capolavori ed emozioni proprio dalle annate più complicate. Leggi tutto

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