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CHAMPAGNE: LE CONSEGUENZE DELLA LUCE Di Francesco Falcone

La luce timida che splende nel cielo di Champagne è quella prepotente che vibra nel calice di Champagne. Lo scarto è figlio della tecnica e degli essere umani, custodi di un miracolo enologico, a dimostrazione che la luce delle persone conta quanto quella della natura; che le innumerevoli gradazioni di sentimenti di cui da sempre sono vissuti i più colti vignaioli champenois, sono patrimonio dell’umanità al pari di vigneti e cantine. Leggi tutto

LA PRIMAVERA DELLO CHAMPAGNE Di Francesco Falcone

C’è in esso una perfezione calcolata che per qualche inghippo fortunato - nelle bottiglie più buone - va a farsi benedire, approdando laddove osano gli angeli, tra le alte vette del mistero. Quel mistero che nel vino alza le onde, scalzando la bonaccia della noia. La Champagne è un grande vigneto con dei paesi in mezzo e il vuoto intorno. Per capire quella terra non bisogna capire di vino, ma di assenze. E io sono il più grande esperto di assenze di tutto il pianeta. Capire le assenze significa imparare a vedere l’universo perfino in una singola bolla: un universo con gli occhi grandi e neri, e il sorriso di perenne primavera. Leggi tutto

I vini del mio Salento di Francesco Falcone

Il Salento è penisola bianca di luce e dolce di bellezza. Il suo vino è invece “Negro e Amaro”, antico, ottuso, tenace e pacifico come i salentini. E dunque tutto torna, a proposito di terroir. Tutto torna soprattutto quando il rosso salentino fa sue quelle risorse saline tipiche dei migliori vini del Mediterraneo; quando il calore e i tratti meridionali si rovesciano improvvisamente in generosità di sapori. Leggi tutto

L’ESEMPIO DI LORENZO E FEDERICA IN FRIULI Di Francesco Falcone

La bellezza sconfinata dell’opera di Simonetta Lorigliola, scrittrice triestina in evidente stato di grazia, merita un’ampia diffusione. È questa la ragione per cui ho chiesto spazio a Daniele Biguzzi, che ringrazio infinitamente. È un vino paesaggio lo farei leggere nelle scuole. E lo regalerei ai ragazzi che non sanno distinguere una pianta di kiwi da una di vite. Lo regalerei a chiunque di noi per riempire le numerose voragini di indifferenza su cui ogni giorno camminiamo. Leggi tutto

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