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IL PINOT NOIR APPUNTI PER UNA LEZIONE Di Francesco Falcone

Come il volo dell’uccello, come il muretto ammaccato dal tempo, come quel settembre che ha malinconia dell’estate, come i piccoli grappoli di Pinot Noir, afflitti da acinellatura, nelle grandi vigne di Vosne Romanée. Cose semplici che danno il senso dell’eternità. Leggi tutto

Domenico Clerico, alle origini del nuovo Barolo Di Francesco Falcone

L’ho tirata fuori dal cassetto dei ricordi e rileggendola mi sono accorto che ha ancora qualcosa d’interessante da dire, per tanti appassionati. Domenico non c’è più, la morte se lo è portato via nella bollente estate del 2017. Aveva 67 anni. Il mio, è un modesto contributo per non dimenticarlo. <> Leggi tutto

LA BARBERA E IL BARBERA APPROFONDIMENTI E RIFLESSIONI Di Francesco Falcone

Se è vero che il vino custodisce la memoria degli uomini e dei luoghi, allora la Barbera racconta molto del Piemonte e dei piemontesi. <> scrisse Paolo Monelli in Optimus Potor. Uomini e donne che producono e bevono vini seri e robusti, che sanno invecchiare bene. Leggi tutto

IL TEMPO DELLO CHAMPAGNE Di Francesco Falcone

Il tempo invecchia in fretta, scrisse Tabucchi. Non per quel malconcio flacone di Dom Pérignon Vintage 1980 scovato nella cantina di un anziano collezionista e posto sul mercato senza alcuna idea di quanto fosse ancora prezioso, per noi bevitori di sogni. Come il fiore schiacciato tra la pagine di un libro, il cui breve frammento odoroso scatena illusioni di luci, il vecchio Champagne si riaccende nel tramonto di maggio, toccando i sensi fino alla vertigine. Leggi tutto

La bellezza del vino Di Francesco Falcone

La bellezza isolata è culto dell’apparenza, dell’effimero, del piacere superficiale; la bontà isolata è sapore senza sapere, passione come fuoco di paglia, godimento incivile; la verità isolata è una procedura dimostrativa che non sostiene l’eccezione, la contraddizione, l’indicibile, e dunque le umanità più umane. Io ad esempio mi innamoro del sorriso e delle cicatrici. Ecco, del sorriso e delle cicatrici non posso proprio farne a meno. Leggi tutto

LA MIA SPUZZOLINA E CRISTAL NATI SOTTO IL SEGNO DEI PESCI Di Francesco Falcone

Ho brindato con Cristal 2009. So bene che molti appassionati si sono lasciati trascinare dal clamore mediatico suscitato dalla ormai speculativa 2008, ma io mi ostino a suggerire a chi mi segue di dare una meritata possibilità di riscatto alla più accalorata e tenera 2009. L’osannato Cristal 2008 è tenace, ermetico, quasi spietato nella sua disposizione acida e non ho dubbi che si tratti di uno Champagne di abissale profondità, in grado di evolvere in modo regale. Tuttavia non lo stapperei né oggi né nei prossimi due anni, perché destinato a emanciparsi lentamente. Invece l’edizione 2009 è fin da principio più aperta, più concessiva, più in sintonia con la mia idea di Cristal, esibendo una dolcezza esotica affatto noiosa, un tessuto prossimo alla seta e una spensieratezza complessiva che mette le ali al sorso. Leggi tutto

LA DEGUSTAZIONE IMMAGINATIVA Di Francesco Falcone

Che cosa significa degustare un vino? Grossomodo significa conoscerlo attraverso un percorso che porterà l’assaggiatore a guardare, annusare e gustare un po’ di liquido in un calice. In seconda battuta, degustare significa pensarlo quel vino, parlarne, metterlo in contatto con altri vini, riflettere sulle sue qualità e su quelle del suo terroir. Leggi tutto

EMPATIA E ACCETTAZIONE Di Francesco Falcone PER UNA DEGUSTAZIONE CRITICA DEL VINO.

L’idea che un wine writer debba produrre soprattutto “punteggi” la trovo non solo un’occasione mancata (un titolo così altisonante meriterebbe certamente maggiori aspettative), ma una pratica noiosa. Leggi tutto

Intorno al Vino, diario di un degustatore sentimentale Di Francesco Falcone

Per chi abbia capito in quale direzione sta portando la strada della propria vita, può risultare prezioso, prima di consegnarsi alla routine, lasciare il rettilineo dell’ovvietà e prendere una leggera deviazione su un sentiero meno battuto o addirittura non ancora esplorato. Potrebbe succedere che, di deviazione in deviazione, piegando più volte nella direzione di ciò che non è scontato, si arrivi a segnare, con la vita, un cerchio. Ecco, quel cerchio, la cui figura rimanda a un percorso risolto, a un traguardo in qualche modo raggiunto, non è raro ottenerlo mentre si fanno percorsi laterali, inediti, perfino quando si pensa di essere finiti in una mulattiera senza via d’uscita. E che la fine sia vicina. Leggi tutto

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