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Figli di un Nebbiolo minore ? Sommelierdellasera

  • Figli di un Nebbiolo minore ? Sommelierdellasera

Saletta appartata e silenziosa, atmosfera calda, l’deale per la

degustazione.
Mentre arrivano gli appetizer si cominciano a servire i vini:

Torraccia Piantavigna Ghemme DOCG 2008 (primo vino della serata)
Legno dolce e pellame, il frutto si presenta timidamente; in bocca è “laterale”, il tannino spinge sulle gengive, l’acidità sui bordi della lingua; al centro sembra mancare qualcosa, che aspetti ma non arriva.
Lo aspetttiamo fino a fine serata ma anzichè tornare, saluta e se ne va.

Torraccia Piantavigna Ghemme DOCG 2004
L’impostazione è quella del fratello del 2008 ma qui il bouquet è inebriante, in bocca è rotondo, elengante, carezzevole, armonia da ascoltare davanti al caminetto oppure accompagnata da un bel piatto di cacciagione.

Travaglini Gattinara Riserva 2007
Siamo molto vicini a Ghemme ma questo Gattinara è molto diverso.
Se il Ghemme 2008 era il buco, questo è la pallina; alla lateralità del primo si contrappone la centralità del secondo che sfodera subito un bel frutto in confettura, eleganti spezie e legno dolce; un vino rotondo, liscio, roteante, un pò “dandy” ma di indubbia personalità.

Inferno Carlo Negri – Valtellina Superiore DOCG 2011
Giovane ma già importante, completo, bello sotto ogni angolazione, senza spigoli.
E’ già equilibrato e rotondo, di grande forza. Naso e bocca appagati.
Un sorso tira l’altro, lo si immagina sorprendente con un vagone di formaggi di media stagionatura.

Ramale Torraccia Piantavigna 2011
E’ il più sbarazzino della serata: passeggi subito in mezzo alle viole poi incontri la frutta
matura e un sottobosco fresco, qualche volpe in lontananza.
Rispetto ai precedenti ti manca l’eleganza. Lui torna nel bosco e se ne frega.

Giacomo Vico Roero Superiore 2003
E’ un vino anziano, emozioni marrone scuro, naso di legno, umido e terra, polvere di caffè.
In bocca sorprende, si alza dalla sedia, raddrizza le spalle e danza.
Piacevole e con un fascino particolare. Sophia Loren.

5 Stelle Sfursat di Valtellina
Bello, Forte, entusiasmante, un fusto. E’ un vino che accende i sensi con allegria, poi ti avvolge. Frutto, fiore, bosco, spezie e tostature sono tutti lì, e suonano tutti bene. Qualità eccellente.

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Nota comune di questi nebbioli è l’eleganza e la longevità, mantenuta su ogni tipo di terreno, dall’acido al roccioso, dall’argilloso al calcareo. Più o meno floreali e fruttati a seconda delle zone, tutti presentano piacevoli speziature dolci e legni delicati.
La “poesia della terra” si sente, interpreta bene l’unione di nebbiolo, mani e terra che
regala grande piacere nella beva.

Chiude il sipario un langarolo di eccezione, il barolo CONTERNO Giacomo Cascina Francia 2007 . E’ una vedetta indiscussa, perfetta sotto ogni punto di vista. Silenzio in sala, non ci sono parole.
Buonanotte Sommelier della sera.