0

Vino e Carnevale: mettiamoci la maschera e saliamo sul “Carro di Bacco”

  • Vino e Carnevale: mettiamoci la maschera e saliamo sul “Carro di Bacco”


carnevale vino
Il Carnevale ha una tradizione antichissima nel nostro paese ed ha un significato importante, è il simbolo del ‘rinnovamento’: in passato era considerato un periodo di festa durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, rappresentava cioè la fine di un ciclo dal quale sarebbe nato un periodo nuovo.

Nel XV e XVI secolo a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate “trionfi” accompagnate  da “canti carnascialeschi”, canzoni a ballo di cui Lorenzo de’ Medici detto  il Magnifico ne fu autore.Il più celebre è il “Trionfo di Bacco e Arianna” o “Canzona di Bacco”,  pubblicato nel 1490. Niente di più facile a questo punto coniugare il Carnevale e Vino!

Armati di fantasia  saliamo sul nostro carro,  facciamo una giocosa sfilata tra le maschere delle regioni italiane, scoviamo simpatici personaggi e abbiniamoci il vino.

Benvenuti sul “Carro di Bacco” .

Vini e maschere del Piemonte

Immagine6In Piemonte abbiamo Gianduja, uomo borghese di Asti raffigurato con un bicchiere o una caraffa di buon vino. Il suo nome deriva dalla contrazione di “Giôan d’la duja”. “Duja”, in piemontese, significa doga e per estensione botte. Oppure ancora potrebbe significare, dal francese, “Jean-andouille” e cioè Giovani-salsiccia. Gianduja rappresenta un contadino arguto, pacato e generoso, amante del vino, che gli rende rubizze le guance e ovviamente mi piace pensare che stia bevendo una buona Barbera D’Asti Docgo un Dolcetto D’Alba Doc, due vini tradizionali della regione Piemonte.
La Barbera D’asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, che ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi. Il colore è rosso rubino, particolarmente intenso nel tipo Superiore, tende al granato con l’invecchiamento. Il profumo è intenso, vinoso da giovane: prevalgono note fruttate di frutta rossa come ciliegie e prugna e  bacche scure, che evolvono in sentori di confettura e frutta sotto spirito, quindi note più o meno intense balsamiche, speziate e talvolta floreali; con la maturazione in legno sviluppa sentori di cannella, cacao e liquirizia. Al gusto risulta pieno, di grande calore ed armonia. L’affinamento regala complessità e ricchezza di tannini dolci e vellutati con una lunga persistenza gusto-olfattiva. Nella versione base accompagna egregiamente tutto il pasto. La versione Superiore si abbina ai piatti della grande cucina, regionale. Ideale con formaggi, di cui il Piemonte è ricco. Il Dolcetto D’Alba Doc. è sicuramente il più diffuso dei dolcetti, di un colore rosso rubino intenso, spesso con riflessi violacei, dona profumi vinosi e fruttati di frutta rossa matura. Al palato è secco ed equilibrato, con una discreta freschezza e tannini un pò rustici ma che nella versione superiore, vengono levigati dall’affinamento in botte. Facilmente abbinabile alle carni di manzo o vitello, come la carne cruda albese, o a primi piatti come risotti, o paste ripiene come agnolotti o minestre di legumi nonché formaggi di media stagionatura.

Lombardia

Immagine1In Lombardia Arlecchino e Brighella sono le figure più conosciute. I due sono servitori, ma se Arlecchino è sciocco e sprovveduto tanto  Brighella è furbo e accorto e non fa altro che ordire inganni e burle. Le maschere nascono nel Bergamasco, zona particolare per il vino. A Bergamo la coltura della vite per i Romani divenne così importante che dedicarono un tempio a Bacco nell’antico borgo di San Lorenzo. Magari Brighella e Arlecchino sono stati servitori  del conte Marco Tonini Foresti, letterato bergamasco che nel’ 700 scriveva: Il vino per la verità è il più prezioso licore e il più universale che all’umano genere venga preparato. Esso è il condimento e la delizia delle nobili mense e sembra a lui destinato a somministrare vigore e salute.” Brighella e Arlecchino mentre portavano un pò di vino al loro Conte se ne tenevano un pò per loro per brindare e festeggiare cantando e ballando con un dolce Moscato di Scanzo Docg., con si suoi aromatici profumi inebrianti per i giorni di Festa! Un moscato insolito, uva a bacca rossa, che dona un prodotto di  nicchia, è la Docg. più piccola d’Italia, le uve del’omonimo vitigno vengono fatte appassire su graticci o cassette poi per due anni in vasca d’acciaio ad affinarsi. Di colore rosso rubino carico con un sentori di prugna, confettura, rosa canina, marasca, salvia sclarea e sottobosco. Già da giovane presenta note terziarie come tabacco e cioccolato che si evolvono e si amplificano con l’invecchiamento.Dal gusto equilibrato ed elegante, moderatamente dolce. Morbido, vellutato, corposo con un’incredibile persistenza. Classico l’abbinamento con formaggi erborinati e pasticceria secca, originale l’abbinamento con alcuni cioccolati fondenti.

Veneto

Immagine3La veneta Colombina, briosa e furba servetta, allegra e sapiente, civetta graziosa, bugiarda e maliziosa pungente e spensierata. Molto affezionata alla sua padrona, combina imbrogli pur di renderla felice. Innamorata del suo Arlecchino che per lei cambiò il suo accento bergamasco in quello veneto… Per lei ho in mente un vino veneto che sa essere furbo e brioso piacevole in qualsiasi occasione un Prosecco Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg. si presenta con un colore giallo paglierino con luminosi riflessi che variano da tinte pastello e tonalità dorate. L’approccio olfattivo è caratterizzato da una complessità di profumi, che richiamano frutti dalla polpa bianca come la mela e la pera, gli agrumi, l’intensità della pesca e dell’albicocca, toccando sentori di rosa, con una nota di mandorla nel retrogusto. Il sapore è armonico ed elegante, di grande morbidezza e freschezza, sostenuto da un perlate leggero e fine. Sicuramente il Re dell’aperitivo ma nella versione sottoposta è apprezzabile su antipasti di pesce o primi con frutti di mare e pesce al forno.

Liguria

Immagine5Capitan Rodomonte Spaventa o Capitan Fracassa, maschera tradizionale della regione Liguria. grande spadaccino temerario a parole, che combatte più con la bocca che con la sua spada, prendendo in giro gli ufficiali di quel tempo. Superbo, ambizioso e vantatore. Di lui ne fece una bellissima interpretazione Gigi Proietti nel 1975,vanaglorioso spaccone che si vantava di titoli non posseduti e di imprese mai compiute: in entrambi i casi malcelava in realtà il terrore di dover affrontare una battaglia o un duello. Il Capitano assunse sempre più i connotati del soldato Spagnolo, questo dovuto alla vicinanza della dominazione spagnola del passato, notoriamente malvisto dagli italiani che ne deprecavano la prepotenza e l’arroganza. Il vestito ricorda le divise dei soldati spagnoli dell’epoca. Ha un grosso naso e vistosi baffoni: un elemento comune alle successive variazioni della maschera rimarrà il grande spadone che trascina rumorosamente ed in maniera impacciata al suo fianco. Per lui dedico iVermentino della Riviera Ligure di Ponente Doc., proprio perché in Italia o meglio nelle zone del tirreno, l’uva vermentino è stata portata dagli spagnoli ed riuscita ad ambientarsi in maniera perfetta in queste zone. La sua migliore espressione in Liguria è sicuramente nella zona di Imperia. Quest’ uva a bacca bianca dona un vino di colore giallo paglierino spesso tenue ma con una ampia coreografia di profumi floreali e fruttati che variano dai fiori di campo ed erbe aromatiche, soprattutto rosmarino e timo, misto fra albicocca ed ananas, di buona intensità e persistenza. Il Vermentino è fresco di media morbidezza facile da abbinare a qualsiasi piatto di pesce. Ma viene fatto in più versioni: Superiore con affinamento in legno, sicuramente più strutturato  che predilisce piatti altrettanto particolari come secondi di pesce al forno e la versione Passito ottimo con dolci da forno.

Emilia Romagna

Immagine6Dottor Balanzone celebre maschera originaria di Bologna, il “Dottor” Balanzone è un uomo di legge che parla, parla, parla… Si intende di tutto e trova sempre qualcosa da dire su qualsiasi argomento. Usa un linguaggio strampalato, zeppo di antichi proverbi e citazioni latine, ma detti a sproposito e spesso storpiati, lanciandosi in discorsi senza capo né coda, tanto da lasciare stupiti e a bocca aperta tutti quelli che lo ascoltano. Ama la buona cucina e non lo nasconde. Il nome Balanzone deriva da “balanza”, cioè da bilancia, il simbolo della giustizia che regna nei tribunali. Data la sua “sapienza” così allargata lo abbino al vino Emiliano più riconosciuto al mondo ovvero al LambruscoDi questo vino è possibile parlarne all’infinito dato il suo nuovo momento gloria in quanto ultimamente si sta riscoprendo nelle più svariate interpretazioni. Dal classico vino rosso rubino con una leggera effervescenza, dai profumi vinosi e fruttati di frutta rossa come ciliegie e prugne, dal sapore genuino un pò rustico adatto ai piatti altrettanto classici come la Lasagna al forno, alle versioni più moderne vinificato in bianco e poi prodotto come metodo classico, che va a stupire e pareggiare altri vini famosi di stessa fattura, con sentori fragranti effervescenza fine e persistente di ottima struttura morbida ma equilibrata nella sua freschezza con una buona persistenza al gusto, da abbinare a tutto pasto.

Toscana

ImmagineADalla Toscana, la sfilata continua e trova Stenterello, vive di “stenti”, per questo è così magro. È molto generoso con chi è più povero di lui. È dotato di arguzia e di saggezza che, unite all’ottimismo, gli fanno superare le avversità della vita. Pellegrino Artusi disse riportando la ricetta delle Frittelle di tondone scrive: “Se non sapete cosa sia un tondone, chiedetelo a Stenterello che ne mangia spesso perché gli piace…” , un dolce tipico nel periodo di carnevale fatto con farina, uova e acqua poi fritte.  Artusi avrebbe allungato a Stenterello anche un calice di Malvasia Spumante dolce Emiliana per il buon vicinato tra regioni, anche se la Toscana è nota per il suo “elisir” ovvero il Vin Santo.

Marche

ImmagineVMosciolinodalle Marche, è un giovane ragazzo senza famiglia che vive  mangiando ciò che il mare gli porge, ovvero i Moscioli, tipici mitili del posto. Lui in realtà non era una maschera, lo è diventato, dopo che per la prima volta si era allontanato dalla spiaggia per andare a vedere ciò che stava succedendo in paese, incuriosito dalla musica e dagli schiamazzi, ed era una sfilata di carnevale! Vedendo il carro dedicato al dio Nettuno si fa vedere e per come era vestito lo incoronano come maschera più bella, ma non erano altro che suoi miseri vestiti.  Al buongustaio di frutti di mare offrirei uno spumante metodo classico a base di Verdicchio dei Castelli di Jesi, un vino elegante con note fragranti ma anche varietali, che con la sua bollicina dona setosità al palato, è indubbiamente un matrimonio territoriale tra cibo e vino.

Il nostro piccolo viaggio non è finito proseguirà con un secondo articolo, però ci ha insegnato molto, che si può avere poco ma essere felici come Stenterello, che si può essere belli con quel che si ha come Mosciolino, che si può essere ricchi borghesi ma generosi come Ballanzone, che per amore si può cambiare come Colombina, e che soprattutto dopo un periodo di ‘Caos’ ci sarà sempre un periodo nuovo.

Buon Carnevale a tutti!!!

Ivana Berti

PROMOZIONE I Vini del Carro di Bacco

10% di Sconto sui Vini del Carro di Bacco (elencati qui di seguito) fino al 28 Febbraio applicando nel carrello il Codice Sconto CARNEVAL17.