Impressioni emotive nell’arte dello Champagne, nei suoi 5 territori!
Cote des Bars
Una banda colorita di vigneron impressionisti!
Capisco cosa s’intende quando si sente parlare di piccoli produttori in aziende familiari che imprimono ai propri vini il loro carattere individuale, un po’ rude e a volte graffiante,
espressione del loro territorio montagnoso, della loro personalità e del loro stile individuale.
Sono champagne che escono dal cliché delle grandi Maison e che a volte si rivelano interessanti….ed altre no.
Più vini che champagne!
Sezanne … alla ricerca di un proprio stile!
Quella terra di frontiera dove la champagne classica finisce e la champagne borgognona inizia.
Tra due realtà importanti, la Sezanne si difende cercando una sua identità, pur rimanendo un passo indietro sia dall’una che dall’altra.
Si, sempre Champagne è, ma senza emozioni di rilievo, è sfumata molto in fretta.
Vallee de la Marne… il gesso comincia a sentirsi!
Qui il gusto comincia a prendere la direzione giusta e l’inconfondibile mineralita’ gessosa si impone dando ai calici quella marcia in più che solo in questo territorio si trova.
Cominciamo a trovare un notevole bouquet, freschezza e mineralità importanti con proporzionata morbidezza.
Dopo i vari vigneron, a volte interessanti ed altre meno, ci siamo imbattuti in Bollinger!
Beh, la potenza della Maison qui è evidente! Complessità, equilibrio, potenza e sopratutto eleganza al di sopra della media!
Fette di arancia mantecata sopra una fetta di fragrante pandoro contornato di crema e scaglie di nocciole dolci, su un piatto di gesso ghiacciato, seduto sugli scogli del mare della Normandia, in tempesta!
Cote des Blancs… dalla raffinatezza, alla potenza, alla raffinata complessità.
Qui cominciamo a trovare champagne pregiati, caratterizzati da vivacità e carattere, dagli aromi leggeri e delicati, che trasmettono finezza ed eleganza.
I Grand Cru di questo territorio si sono distinti giustificando il loro prestigio.
Tra tutti un millesimato del 1995 , Leon Launois Prestige, 100% Chardonnay.
Mi ha emozionato per il finissimo petillant e le fragranze di resine pregiate associate a frutti canditi.
La freschezza comunque onnipresente seppur moderata dal tempo. Uno champagne espressione di aromi terziari non comune.
Profumi di colorati dipinti ad olio su tela, montati su cornici di legno profumato!
Montagne de Remis… eleganza raffinata, alla cima della piramide evolutiva!
Non mi stupisce che qui ci siano 9 dei 17 Grand Cru della Champagne!
Di questa zona storica, giustamente considerata il cuore della Champagne, abbiamo degustato due Grand Cru ed un un Premier Cru che, nonostante il suo elevato livello organolettico, è subito stato superato dalla superlativa espressione dei suoi due compaesani.
A primo impatto l’eleganza, la freschezza, il composto petillant, l’inconfondibile mineralita’ e la grande complessità del primo Grand Cru hanno ben annunciato l’esuberante territorio di provenienza; mentre il secondo, più datato, risultava chiuso ad espressioni di rilievo.
Più il tempo passava e più la grande ricchezza del Comtesse Marie de France 100% Pinot Noir, millesimato 1992 veniva alla luce!
Il petillant delicato e discreto, ormai solo di cornice e perfettamente integrato con la massa liquida, dona rara cremosita’ al sorso.
Eleganti profumi e sapori si alternano in sinergia mentre lo sguardo rimane sedotto da un intenso colore oro, luminoso, ricco, elegante, quasi opulento.
Pasticceria da forno, di quella che ti si scioglie in bocca, arricchita da frutti tropicali mantecati in zucchero di canna, agrumi dolci. Profumi esotici di resine di sandalo e incenso; avvolgente e pieno, vellutato, senza nessuna stonatura.
La freschezza ancora ben presente, ma non invasiva, accompagna un lungo ed esaltante finale.
Il mio naso non si stanca di adorare tale ricchezza ed ogni sorso, di lunghissima persistenza gustativa, è seguito da un ulteriore sorso di piacere.
Qui lo Champagne è diventato nettare!
Paolo Papi – Sommelierdellasera