Altri vogliono che la storia del gin nasca in Olanda, da un farmacista Olandese, tale Sylvius Franciscus, medico e professore dell’Università di Leiden, che nel XVII secolo sperimentò usando alcool di grano e bacche di ginepro un rimedio per i disturbi di stomaco e dei reni.
Con il passare del tempo quindi, da medicamento il gin divenne una bevanda alcolica. Inizialmente per la produzione di gin si utilizzava l’olio delle bacche di ginepro in infusione con l’alcol. Gli Inglesi misero in infusione le bacche con coriandolo, scorza di arancia e altri vegetali per arrotondarne il profumo ed il sapore, nacque il gin Inglese il “London dry gin”. Il London dry gin è diverso dall’olandese genevar che ha una dolcezza derivata dall’uso di segale, grano e malto d’orzo.
In Olanda si utilizza il metodo della distillazione di alcol da cereali (orzo, mais, segala e altri ancora) mescolato a bacche di ginepro ed altre piante aromatiche.
In Gran Bretagna si usa un alcool etilico neutro che si aromatizza con bacche di ginepro, coriandolo, erbe aromatiche (anice e finocchio, scorza di limone e di arancio, radice di liquirizia, angelica, giaggiolo, cardamomo, cumino e mandorle). L’acquavite che si ottiene viene sottoposta ad un’ulteriore distillazione ecco il “London dry gin”.
Non pensiamo che gli attuali gin siano simili ai vecchi genever che usavano tre cereali, un distillato impuro con forti sentori di granaglia; i gin di oggi usano alcool neutro di origine cereale, molto più simili a una vodka, con principi botanici che variano da 7 a 19.
Essenze botaniche che vanno dalla buccia del limone, dell’arancia sia dolce che amara, del pompelmo e del lime, mandarino, timo, coriandolo,limone, cannella, menta piperita, camomilla, anice,arancio dolce, mandorla, cardamomo e mango. Addirittura nell’ Elephant Gin dall’Africa il frutto gigante del baobab di Savannah, la pianta di buchu (dal sapore simile al ribes nero) e assenzio africano oppure utilizzando la formica rossa del legno, Formica Rufa, proveniente dalle foreste del Kent.
Senza entrare nello specifico di come si produce il gin, diciamo che le direttive Europee ne riconoscono solo due quello della distillazione e quello dell’aromatizzazione di uno spirito. Inoltre può essere prodotto con tre tecniche distinte, distillazione, percolazione e macerazione, molti liquorifici poi producono direttamente le essenze necessarie alla produzione.
Il gin Old Tom e Sloe nella declinazione alla prugna dolci da fine pasto e meditazione magari quelli che abbiano spezie similari ai piatti mangiati. Lo Sloe può abbinarsi a crostatine di frutti rossi.
Maialino sardo cotto con bacche di mirto in bel gin Old Tom, il gin con Indian Tonic Water richiestissimo, possiamo abbinarlo con piatti della cucina Indiana Malesiana speziata e con curry.
I Genever olandesi assomigliano a whisky sono più dolci, si bevono quindi lisci o con coca cola.
Ora che ognuno di noi conosce qualche cosa in più su questo richiestissimo distillato può rispondere meglio alla domanda: è una moda oppure no?
Sicuramente un prodotto che ha una lunga storia, un prodotto medico un prodotto con innumerevoli sfaccettature complessità e gusto e che ha i suoi abbinamenti con il cibo.
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